Giovanni Fattori
Silvestro Lega
Telemaco Signorini
Odoardo Borrani
Vincenzo Cabianca
Giuseppe Abbati
Adriano Cecioni
Ludovico Tommasi
Guglielmo Micheli
Diego Martelli
Vito d'Ancona
Giuseppe De Nittis
Serafino de Tivoli
Federico Zandomeneghi

Il Caffè Michelangiolo aprì i battenti negli anni caldi del 1848 nell’allora Via Larga, l’attuale via Cavour a Firenze e divenne il punto di ritrovo di importanti personalità dell’Ottocento. In una saletta fumosa del locale si formò un cenacolo di artisti, letterati e patrioti che si parlavano in modo informale, dandosi del tu, dove tra clamori, grida e motti, i suoi frequentatori scrissero una parte fondamentale della storia delle arti figurative. I pittori “macchiaioli” Telemaco Signorini, Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Cristiano Banti, Odoardo Borrani, Vincenzo Cabianca, qua discussero e rivoluzionarono la pittura italiana; dalla Francia si fermarono anche Edouard Manet e Edgar Degas. Frequentatore del Caffè fu anche l’autore di Pinocchio, Carlo Lorenzini (alias Collodi). Dal 1866, anno di chiusura, del Caffè si persero le tracce, ne rimase memoria solo grazie ad una targa in marmo apposta sulla facciata del palazzo che lo aveva ospitato. In anni recenti, a partire dal 2014 un gruppo di storici dell’arte, artisti e critici ha cercato di recuperare questo spazio e ridare al Caffè calore e vivacità. Sono stati creati una serie di eventi legati alla memoria dei pittori “macchiaioli” e del fermento culturale che caratterizzava l’arte, la letteratura e la politica dell’Ottocento.

Amedeo Modigliani
nello studio di Romiti

Modigliani e Fattori
fotografati da Micheli

Giovanni Fattori
e le sue allieve

Tra le mostre, si segnala la rassegna Pareti d’ingresso nel 2016 e 2017, con la presentazione ogni settimana del lavoro di un giovane artista proveniente dalle Accademie e non, accostato alla lettura di brani poetici o di prosa.

Per dare nuova “voce” al Caffè, si è iniziato a scrivere d’arte in dei fogli formato tabloid, fin dal 2015, chiamando questo esperimento “Noi Caffè Michelangiolo”, continuando a stampare il foglio fino al 2017. Dal 2018 “Noi” diventa una rivista, pubblicata e distribuita grazie al generoso apporto dell’Accademia degli Incamminati di Modigliana, insieme alla quale nell’Aprile 2019 abbiamo realizzato la mostra-installazione “Eroe”, nella città natale di Silvestro Lega, Modigliana, evento collaterale alla mostra “Ottocento” di Forlì ai Musei di San Domenico.

Abbiamo ricevuto il patrocinio e l’appoggio di molte istituzioni e Enti pubblici, tra cui il Consiglio regionale della Toscana nella sua sede di Palazzo Bastogi, insieme al quale è stato pensato un progetto Via Larga, per recuperare la memoria di vari pensieri che si incontrarono in quella che oggi è chiamata Via Cavour. Nel 2016 ha luogo la mostra “Un maiale nero su un muro bianco…” nella quale si ricorda la nascita del Cabaret Voltaire a Zurigo nel 1916, luogo di ritrovo dei dadaisti, e la si mette in relazione con la rassegna di poesia visiva, Colpo di Glottide a cura di Luciano Caruso del 1980. Nel 2017 ha luogo la mostra collettiva nelle sale di Palazzo Bastogi in occasione dei 69 anni dalla Battaglia di Curtatone e Montanara dal titolo “e i miei compagni sono pronti? Gli domandò il burattino”, assieme all’esposizione della rivista satirico politica del 1848/1849, il Lampione, nella quale scrisse anche Carlo Lorenzini, e della quale il Caffè possiede una collezione di 10 volumi.

Sono state progettate e realizzate mostre anche fuori Firenze, come a Carrara, a Capalbio, a Marsciano (Paesaggisticamente) a Borgo SanLorenzo (Geografia di confine, Paesaggi di fondo, In – Liberty). Il Caffè ha inoltre curato o collaborato alla pubblicazione di volumi da Storie di Caffè (2014) alla raccolta di poesie ANTO-LOGICA-MENTE (2017) e. Il Caffè non esiste più. Fagocitato dal Museo di Macchine di Leonardo che oggi ospita, del Caffè rimane solo la memoria, il ricordo di quello straordinario luogo di dibattito e discussione politica e artistica, che noi cerchiamo di tenere vivo con le nostre iniziative.